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Hai una relazione con un narcisista? Ecco cosa sapere

“L’uomo ama tanto se stesso anche per il timore che gli altri non lo amino abbastanza.”
(Roberto Gervaso)

Le qualità delle esperienze dell’Essere Tenuto e dell’Autonomia, ovvero dell’attaccamento e del distacco, che si sono avute nei primi mesi e anni di vita con le figure importanti, determinano una sorta di imprinting che si ripetono nelle relazioni successive. I narcisisti raccontano vissuti di sofferenza, incomprensione, distanza emotiva, aggressioni subite e aspettative troppo alte. Spesso le prime esperienze di attaccamento sono state molto intense, ma in qualche modo improvvisamente e traumaticamente interrotte o deteriorate, per cui si è minata la fiducia di fondo; sembra che queste persone siano state molto amate dalla madre, ma a condizione che fossero esattamente come li si voleva, quindi che si adattassero a modelli e valori non scelti da loro. In tutte le famiglie dei narcisi si ha la sensazione, quindi, di trovarsi di fronte a genitori che vedono nel figlio solo quello che vogliono vedere. Il risultato è che da bambini hanno soppresso molto presto i loro bisogni, restando con la sensazione interiore di essere vulnerabili e doversi difendere. A volte si tratta di bambini amati molto ma investiti di aspettative grandiose. Quindi i narcisisti traggono sicurezza dall’essere amati ma il loro attaccamento verso l’altro, che esiste solo come prolungamento di sé, non è mai sicuro.
Tendono molto all’idealizzazione, perciò se si considerano uomini straordinari, anche la donna al loro fianco deve essere straordinaria. Quando le aspettative sono così alte, la delusione è sempre alle porte. Anche quando sono in una relazione adeguata, pensano che la partner non sia alla loro altezza e sperano che dietro l’angolo ci sia la donna dei loro sogni. Per questo si mostrano sempre aperti alle novità e seduttivi nei confronti delle altre donne e non danno nessuna rassicurazione alla partner. In tutto questo il narcisista non si renderà mai conto che non è la donna che ha di fronte a farlo stare male, ma il vissuto stesso di stare in una relazione.
Si crea un paradosso: la difficoltà di conciliare la tendenza alla fusionalità con il bisogno dell’individuazione di sé. Non è mai stata sperimentata una base sicura, perciò il rapporto è sempre sotto giudizio, a causa dell’onnipresente paura di essere fagocitato e abbandonato nello stesso tempo. Questo fa sì che non decidano mai se restare o fuggire, più stanno bene in una relazione e più hanno bisogno di metterla alla prova, forse per paura di fidarsi: chiedono conferme, controllano le mosse della partner per renderla insicura, la svalutano in continuazione, parlano di altre donne di fronte alla compagna.

narciso2La delusione è strettamente connessa agli elementi depressivi, ovvero a scarsa energia e a bassa stima di sé. Se si hanno grandi aspettative nei confronti della propria vita, la delusione può essere all’ordine del giorno. L’entusiasmo del periodo dell’innamoramento può essere travolto dallo scoraggiamento successivo, per cui, mentre sul piano ideale si mantiene la considerazione di un rapporto perfetto, su quello reale la donna ha deluso e viene allontanata. Un altro aspetto proiettivo dei narcisisti è costituito dalla gelosia e dall’esasperato senso di possesso che a volte provano, che in realtà corrisponde al loro bisogno di scappare, tradire, ecc.
Il corteggiamento di un narciso si svolge usualmente in maniera divertente, insolita, passionale: è presente, pieno di slanci, cerca di stupire la partner, questo perché in questa fase, quasi fuori dal tempo, non scatta ancora la paura della dipendenza. Ma passata questa fase la quotidianità riprende il sopravvento e bisogna fare i conti con la realtà, in cui sorgono i problemi della routine e della responsabilità verso l’altro. La relazione viene data per scontata e l’investimento minimo. In alcuni casi, per tollerare queste difficoltà, questi uomini impongono regole precise e vincoli di vicinanza oppure si isolano dal resto del mondo. Tutte le proprie emozioni vengono attribuite all’altro: la rabbia non è scatenata dalle proprie frustrazioni, e le difficoltà di coppia sono legate ad un difetto del compagno. Molte donne dichiarano di essersi improvvisamente trovate di fianco un uomo diverso, che stentano a riconoscere.
Il re-incontro con un narciso è occasione per provare nuovamente sensazioni speciali: lui ci mette un attimo per ricreare la complicità di sempre, purché non vengono confessati desideri di ricostruire la quotidianità insieme. Inoltre essi provano fastidio ad incontrare una ex se è di nuovo in coppia.

Riferimenti:
U. Telfener “Ho sposato un narciso: manuale di sopravvivenza per donne innamorate”, Castelvecchi editore, 2006.

Psicologa Padova - Francesca GalvaniHai una relazione con un narcisista? Ecco cosa sapere

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