In seguito alla proposta d’intervento presso le Scuole Medie Superiori di Padova, ci sono pervenute richieste da 12 scuole per un totale di 71 classi, di seguito viene riportata una tabella descrittiva.
La modalità d’intervento solitamente consiste in un incontro di 2 ore consecutive per ciascuna classe, svolto da due operatori dell’Unità Funzionale di Alcologia. Nelle due ore si integra una parte informativa con una a carattere partecipativo, catalizzata da due strumenti scritti il cui utilizzo è appunto mirato a coinvolgere attivamente gli studenti e stimolarli ad un’attenta riflessione sui propri comportamenti.
Inoltre in alcune classi abbiamo accolto il suggerimento degli insegnanti, che ben conoscono i canali privilegiati di espressione e comunicazione dei loro alunni, strutturando modalità operative diverse da quelle previste.
I ragazzi solitamente accolgono positivamente questa modalità d’intervento e spesso esplicitano l’insoddisfazione per altri interventi di tipo troppo cattedratico.
Si cerca di arrivare, attraverso la partecipazione attiva dei ragazzi, ad una definizione condivisa di “droga” (OMS: sostanza psicoattiva) ed alla condivisione dell’idea di alcol come droga legale attraverso la discussione.
Mediante il confronto tra i ragazzi si arriva alla destrutturazione cognitiva di credenze, stereotipi e falsi miti relativi all’alcol: ad esempio il fatto che l’alcol renda più sicuri, che potenzi la sessualità., che scaldi, che sia un eccitante, che faccia bene alla circolazione, che sia una droga leggera.
Si discute inoltre sui rischi legati all’assunzione di alcol (spesso mescolato ad altre sostanze) sia a breve che a lungo termine (fisici e psichici). Emergono solitamente una sottovalutazione dei rischi collegati all’assunzione di una bassa quantità di alcol nonché una scarsa conoscenza dei rischi a lungo termine e delle patologie alcolcorrelate.
Inoltre l’alcol come fattore di omologazione al gruppo (andare in piazza con gli amici è quasi inscindibile dal fatto di bere alcolici) è sicuramente un elemento su cui è importante riflettere. C’è chi dice che nelle piazze non avrebbe senso bere un succo di frutta, c’è chi non sa come dire che farebbe a meno dello spritz perchè ha paura di essere escluso dagli altri, c’è chi beve in modo convinto, c’è chi ha la scusante di non bere perchè fa sport (anche se gli allenatori pare diano più informazioni contro il fumo che contro l’alcol), c’è infine chi dice che se si è convinti di non bere non c’è amico insistente che tenga, si dice di no e se quello è un vero amico rispetta la tua idea. All’interno di questa variabilità spesso i ragazzi imparano modi alternativi di pensare e scoprono che forse a volte anche ad altri è capitato di temere di essere esclusi dal gruppo.
Riguardo ai consumi, pare che l’età del primo contatto con gli alcolici, come dimostrano anche le statistiche, si sia molto abbassata. I ragazzi fanno delle abbuffate d’alcol alle feste o durante i fine settimana (quello che viene definito binge drinking), e spesso, se non hanno compiuto i 16 anni ed i bar rispettano la legge (cosa che non sempre avviene) non vendendo loro alcolici, si autoorganizzano comprandoli ai supermercati. Spesso i ragazzi provenienti dalla cintura urbana di Padova raccontano che anche la parrocchia è un luogo in cui bere alcolici, magari sostituendosi all’anziano che gestisce il bar del centro parrocchiale perchè questo non è in grado di preparare il drink “di moda”.
In tre Scuole Medie Superiori ci è inoltre stato richiesto un incontro a carattere seminariale su “Prevenzione del disagio giovanile e uso di sostanze” rivolti ai genitori degli alunni e agli insegnanti delle scuole stesse. In queste occasioni non è stato però possibile rilevare il numero dei partecipanti.
E’ da specificare che nel nostro intervento non viene mai proposto un modello alternativo al bere. Noi non offriamo delle risposte e delle soluzioni, ma semplicemente seminiamo radici che possano stimolare i ragazzi a mettersi in dubbio, a porsi delle domande rispetto ai propri comportamenti al fine di promuovere un cambiamento nel loro stile di vita.
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