I disturbi del comportamento alimentare

“L’Indigestione si incarica di predicare la morale allo stomaco”
(Victor Hugo)

Oltre alla bulimia e all’anoressia esistono altri disturbi alimentari meno conosciuti.

Binge Eating Disorder

La Sindrome da iperfagia incontrollata, conosciuta anche come Binge Eating Disorder è caratterizzata da episodi ricorrenti di iperfagia che consistono nell’assunzione, in un breve lasso di tempo, di una quantità di cibo che eccede in modo notevole quello che la maggior parte delle persone mangia nello stesso tempo e nelle stesse circostanze. Inoltre, l’individuo ha l’impressione di non riuscire a fermarsi e quindi perde completamente il controllo sulle quantità ingerite. Durante gli episodi di iperfagia possono anche essere presenti un’assunzione di cibo più rapida del normale, senza che necessariamente vi sia fame, la solitudine durante le assunzioni per non fare vedere agli altri tutto quello che si è mangiato e una sensazione di disgusto, depressione o senso di colpa. La definizione di questo disturbo del comportamento alimentare è nata dall’osservazione di una fetta di persone con bulimia che dopo l’abbuffata non abusano di lassativi o non sono patite di sport e che sono generalmente obese, che, pertanto, non rientravano in altre categorie. Il termine binge ha il significato di piacere senza limiti ed è impiegato per descrivere un eccesso di qualsiasi natura. Binge eating si riferisce, quindi, a un’assunzione alimentare giudicata eccessiva e caratterizzata dalla perdita di controllo. Nei soggetti in sovrappeso conviene distinguere quelli che mangiano normalmente da quelli che presentano queste abbuffate periodiche. Una differenza fondamentale rispetto agli altri disturbi alimentari è che, mentre anoressia e bulimia sono più frequenti nelle donne, il binge eating si presenta all’incirca con la stessa frequenza in maschi e femmine. Gli obesi incontrollati sembrano differenziarsi dagli obesi dal comportamento alimentare controllato per due fattori: sarebbero più tormentati dal cibo, insoddisfatti del loro aspetto e del loro peso, e spesso il disturbo alimentare si accompagna ad altre problematiche, come depressione, attacco di panico e fobie di vario tipo, nonché disturbi di personalità. Gli obesi iperfagici si entusiasmano facilmente quando predispongono una dieta, dimagriscono con rapidità, ma le ricadute sono più facili e frequenti.

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La sindrome da alimentazione notturna

 

Consiste in un forte bisogno di mangiare nel corso della notte: l’individuo si sveglia regolarmente e riesce a riaddormentarsi solo se ha consumato del cibo, spesso ingurgitato nel dormiveglia. La mattina seguente restano generalmente vaghi ricordi di quanto accaduto.

Eccedere in cibi zuccherosi

Secondo R. e J. Wurtman individui febbrili e ansiosi sarebbero regolarmente assaliti da accessi bulimici soprattutto per alimenti zuccherati che assumerebbero il ruolo di calmante, in un modo molto simile a quelli di soggetti tossicomanici che si placano con l’assunzione di una sostanza. Questo dipenderebbe da un meccanismo chimico: il saccarosio ingerito porterebbe all’aumento di serotonina. Queste abbuffate di zuccheri sono molto frequenti soprattutto in determinati periodi dell’anno, e questo spiegherebbe in parte la depressione stagionale: questi stati depressivi che iniziano in autunno e scompaiono in primavera si manifestano con rallentamento psicomotorio, spossatezza, aumento della quantità di sonno per essere riposati, eccessi di cibo zuccherato ed aumento di peso.

Abbuffate da cioccolata

Ci sono poi individui che eccedono nella cioccolata. Secondo alcune ricerche si tratterebbe di persone sportive, molto dedite ala propria vita professionale, più o meno socievoli ma chiuse per ciò che riguarda le conflittualità. Questi soggetti cedono alla compulsione principalmente in situazioni di stress e conflittualità; infatti, il cioccolato, grazie all’effetto dello zucchero sull’aumento della serotonina e degli effetti del magnesio, tende a calmare e ad innalzare il tono dell’umore.

Caos Alimentare

Esiste un ulteriore disturbo chiamato Caos alimentare che consiste nel rosicare, ovvero nell’assunzione di cibo in piccole quantità e ad intervalli irregolari; di solito si mangia cibo consumabile senza nessuna preparazione, non si mangia seduti ma direttamente con le dita e in luoghi diversi, a volte camminando, a volte coricati. Non sempre questo comportamento si può tradurre con un peso fuori dalla norma.

Riferimenti bibliografici:

-Apfeldorfer G. “Anoressia, bulimia, obesità”, Edizioni Il Saggiatore, 1994.

Psicologa Padova - Francesca GalvaniI disturbi del comportamento alimentare

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