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La psicologia della coda aspettando “Star Wars”

“A chi sa attendere, il tempo apre ogni porta”
(Proverbio cinese)

La vendita dei biglietti del settimo episodio di Star Wars ha aperto due mesi prima dell’uscita, e in breve ha registrato il tutto esaurito. Quella tradizione di campeggiare fuori da una sala cinematografica per giorni o settimane, al fine di garantirsi un posto a teatro è sempre più obsoleto nell’era della prevendita: hai già un biglietto, o non ce l’hai.
Ma le persone sono in fila comunque. Sono facili da giustificare ore di attesa, o addirittura giorni, quando si sta in fila per qualcosa che si sta per comprare e che comporterà benefici, ma Star Wars è un caso in cui c’è poco ovvio beneficio per coloro che sono in coda, al di là di ottenere un posto migliore, sempre se il biglietto non ha già i posti assegnati.
Psicologi e ricercatori di marketing hanno fatto studi sull’attesa: perché le persone lo fanno, ciò che li rende felici e infelici, e come questo incide su quello che otterranno dopo la coda.

E i risultati suggeriscono che l’attesa in coda può essere positiva.

La gente accampata può non esserne consapevole, ma l’attesa può effettivamente aumentare il piacere di ciò che si sta aspettando, soprattutto in una società dove il tutto e subito coincide con il tutto è dovuto…senza la minima fatica ma anche con poca soddisfazione. Inoltre, quando la gente non sa il valore di ciò che sta aspettando fa illazioni circa il valore da altre fonti disponibili; Minjung Koo, un ricercatore del comportamento del consumatore presso la Sungkyunkwan University Graduate School of Business, ha scoperto che queste fonti comprendono la lunghezza di una coda – specificamente, la lunghezza della coda dietro di sé fa percepire che quello per cui si sta facendo la coda ha un certo valore. Koo afferma: “Le persone possono essere più propense a giustificare la loro scelta e i loro sforzi percependo un alto valore”

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I fans sono eccitati per il film e basano le loro aspettative sul loro divertimento per le puntate precedenti, ma accedono alla visione della nuova puntata con cautela, raccogliendo informazioni da chi condivide con loro la coda. Ecco che questo fenomeno diventa un’esperienza socializzante. La gente è in coda, sta aspettando, perciò deve valerne la pena.
Ci possono essere anche delle motivazioni più consapevoli per le quali le persone decidono di fare una coda: generalmente questo capita quando non si tratta di un evento di routine, se è un’occasione speciale la coda diviene una sorta di festival e non qualcosa di noioso. Alcuni approfittano per dare un’occhiata al merchandising, una coppia ha addirittura pensato di sposarsi durante la coda. La coda si fa più volentieri quando si sceglie di farla perché si è più consapevoli della ricompensa.
Non è detto che sia sempre piacevole attendere per giorni, questo dipende anche da quante persone hai ancora davanti e da quanto tempo è iniziata l’attesa, fattori che possono ridurre il divertimento dell’attesa.
Non sarebbe necessario mettersi in coda per vedere “Il risveglio della Forza” ma c’è un motivo se qualcuno lo fa: sa che si divertirà nel farlo. E aspettare renderà migliore anche il film!
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Psicologa Padova - Francesca GalvaniLa psicologia della coda aspettando “Star Wars”

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