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5 strategie per gestire il Public Speaking

“Tutto diventa un po’ diverso appena lo si dice a voce alta”
(Hermann Hesse)

Il parlare il pubblico è un’azione richiesta in molte professioni: il venditore, il formatore, l’insegnante, il politico, ma anche lo scienziato che si trovi a dover esporre le sue nuove scoperte ad un convegno. E’ un’azione richiesta anche nella vita comune, nell’ambito di hobby e interessi, o essere invitati ad una conferenza come testimoni di eventi importanti. Ormai a tutti può capitare di essere intervistati o di parlare di fronte ad un pubblico più o meno ristretto. Parlare in pubblico sembra una cosa semplice ma ci sono diversi problemi da affrontare.

Ecco alcune piccole strategie che ci possono aiutare

1. Progettazione e Controllo: è importante non lasciare nulla al caso. Solo quando sarai un vero esperto e acquisirai completa padronanza e abitudine dei contenuti che devi trasmettere ti potrai permettere di improvvisare e stupirti di come ti sia venuta in mente una cosa interessante da infilare nel discorso. All’inizio è utile prepararsi, ripetere più volte il discorso, anche registrarsi e riascoltarsi, utilizzare delle slides come promemoria. Questo ridurrà almeno la paura di dimenticare parti del discorso. L’uso di slides distoglie anche lo sguardo degli interlocutori da te, in questo modo tu potrai osservarli mentre i loro occhi sono puntati su altro, e ciò ti farà sentire meno a disagio.
2. Allenamento: come per tutte le cose, non c’è miglior modo di imparare e diventare efficaci di allenarsi: più salirai su un palco, più parlerai davanti ad un pubblico e più questa diventerà un’attività abitudinaria e l’ansia si ridurrà. Perciò allenati, inizia a parlare di fronte a un gruppo di fedeli amici che si prestano ad aiutarti; se hai la possibilità di fronte a un gruppo di tirocinanti che ti potranno dire cosa ha funzionato e cosa no durante la tua presentazione dandoti la possibilità di correggerti.


3. Rilassare il corpo: se l’ansia è a mille cerca di pensare ad altro prima di presentarti al tuo pubblico. Respira profondamente attraverso specifici esercizi di ginnastica respiratoria che aiutano a spostare il respiro toracico, legato all’ansia, verso il basso: la respirazione diaframmatica induce uno stato di tranquillità. Immaginati un posto sicuro e calmo, una sorta di rifugio mentale. Infine fai piccoli movimenti di allentamento delle tensioni muscolari.
4. Gestione delle emozioni: uso questa espressione e non, come vi diranno in molti “parlare in pubblico senza emozionarsi”, “parlare in pubblico senza paura” ecc. perché le emozioni esistono, fanno parte di noi, sono ciò che ci rende vivi, e non è possibile liberarsene. E non uso nemmeno l’espressione “controllare le emozioni” perché esse non si possono controllare, si provano e basta. Quello che si può fare è gestirle e utilizzarle quando si parla di fronte a un pubblico, a volte addirittura mostrarle. Ho visto oratori di estrema efficacia durante le loro prime presentazioni che hanno condiviso con il pubblico la loro difficoltà, dicendo “mi stanno tremando le gambe” “sto sudando” con uno scopo preciso, a volte esemplificativo. Senza contare che l’entusiasmo con cui si comunica è anch’esso un’emozione che va usata per coinvolgere il pubblico. Inoltre, a volte sbagliare è umano, ammettere l’errore e riderci sopra farà ridere e catturerà l’attenzione dei tuoi interlocutori. Ma non esagerare, non è detto che il pubblico si accorga di tutti i tuoi sbagli o di ogni volta che ti trema la voce: se ti scusi per ogni errore che commetti rischi di portare l’attenzione proprio dove non dovrebbe essere.
5. Catturare l’attenzione dello spettatore: ciò può essere fatto attraverso l’apprendimento del linguaggio non verbale: non solo quello che dici ma anche come lo dici può influenzare i tuoi interlocutori, che saranno catturati anche dalla tue presenza scenica e non solo dalle tue argomentazioni, dal tuo tono di voce e dal tuo atteggiamento. Puoi anche usare citazioni e raccontare storie, di solito sono contenuti che vivacizzano anche i discorsi più seri. Un po’ di sana capacità seduttiva, intesa come capacità di portare l’altro a sé, non guasta.
Se il problema è legato a una paura che ti impedisce di parlare, prova a leggere il mio articolo su come affrontare la paura del pubblico e il mio manuale sulla voce!

Riferimenti bibliografici:
-Rispoli L. “Esperienze di Base e Sviluppo del Sé- L’evolutiva nella Psicoterapia Funzionale”, Franco Angeli, 2004.

Psicologa Padova - Francesca Galvani5 strategie per gestire il Public Speaking

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