La dipendenza televisiva: 5 modi per riconoscerla
La televisione è stata una delle invenzioni più rivoluzionarie avvenute nel corso degli ultimi due secoli che, insieme alla radio, ha permesso di sviluppare la comunicazione di massa. Ma, se utilizzata in eccesso, come altri strumenti tecnologici, rischia di portare chi ne abusa a forme di dipendenza e di alienazione dal mondo reale.
“La televisione è quella bestia insidiosa, quella Medusa in grado di paralizzare un miliardo di persone a occhi sbarrati ogni sera, quella sirena che canta, chiama e alletta, promettendo così tanto e concedendo, in definitiva, così poco”
(Ray Bradbury)
Ormai da decenni la televisione è entrata nelle nostre case, nelle nostre abitudini quotidiane, ma in alcuni casi l’uso diventa un abuso, quando l’individuo non è più in grado di darsi dei limiti rispetto alla quantità di tempo passata davanti al piccolo schermo, magari anche senza essere veramente interessati ai programmi trasmessi o semplicemente facendo zapping. Esistono due diverse forme di dipendenza televisiva, entrambe caratterizzate da un aumento esponenziale delle ore passate davanti alla televisione e ansia e irritabilità nel momento in cui, per qualche motivo, si deve fare a meno di guardarla.
Teleabuso:
provoca una specie di intossicazione cronica che trasforma gradualmente la mentalità del telespettatore che diventa passivo (con perdita di iniziativa, impulso e senso critico) ed apatico (con indifferenza e mancanza di motivazione), come se si trovasse in uno stato di inerzia dal quale esce ogni tanto con un’ondata di impulsività spesso interpretata come comportamento violento improvviso.

Telefissazione:
l’assoluta immersione della mente del telespettatore nello schermo, in modo ripetuto o prolungato. Il suo effetto è un’intossicazione televisiva acuta che si riflette in uno stato mentale che oscilla tra l’ebbrezza, o la trance estatica, ed il vuoto tipico di una semiparalisi mentale.
Ma quando bisogna preoccuparsi?
1. Quando le ore televisive superano quotidianamente le 2-3 ore giornaliere e sostituiscono tutti gli altri interessi e relazioni sociali.
2. Quando l’individuo non tollera alcuna forma di intervento o interruzione durante la visione di un programma.
3. Desiderio compulsivo di comprare prodotti pubblicizzati in televisione.
4. Confusione tra realtà e televisione, dando per vera qualsiasi notizia venga trasmessa in tv.
5. Sintomi di nervosismo se impossibilitati a guardare la tv.
I rischi più grossi sono la diminuzione della capacità di percepire correttamente la realtà, perdere il controllo della propria vita, e una riduzione generale del movimento che, oltre che all’obesità, può alterare la vitalità dell’individuo.
Riferimenti bibliografici:
– Alonso-Fernández Francisco “Le altre droghe: alimentazione, sesso, televisione, acquisti, gioco, lavoro” – Roma: EUR, 1999. – 208 p.; 21 cm.
-Rispoli L. “Esperienze di Base e Sviluppo del Sé- L’evolutiva nella Psicoterapia Funzionale”, Franco Angeli, 2004.
– Pani Roberto, Biolcati Roberta “Le dipendenze senza droghe: lo shopping compulsivo, Internet e il gioco d’azzardo”-Utet 2006
– Tejeiro Salguero T. Dipendenza dai videogiochi, “Personalitàdipendenze”, 9 (2003), n.1, p.11-22